RSS

Archivio mensile:febbraio 2021

Omelia di don Giorgio – II domenica di Quaresima B

«Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». Mc 9,7

 

Nel così detto mondo tecnico postmoderno Dio è percepito come inutile.
Anche la situazione che si è venuta a creare con la pandemia lo conferma.
Il mondo della tecnica ha occupato tutto il campo umano.

Se poi Dio esiste, appare un Dio impossibile, perché chiede all’uomo l’impossibile, qualcosa che supera la capacità umana. La fede si configura come l’atto impossibile che l’uomo si decide a compiere.

Marc Chagall, Il sacrificio di Isacco, 1960-1966. Nizza, Musée national Message Biblique Marc Chagall

 

Il caso emblematico è l’episodio in cui Dio chiede a Abramo di uccidere il figlio Isacco.
Abramo è stato per molti anni senza figli. In età avanzata Dio gli promette un figlio.
Adesso che il figlio è arrivato e cresciuto gli chiede di sacrificarlo.
Dio che ordina di non uccidere è lui per primo che trasgredisce tale comandamento.
Su questo episodio si è riflettuto tantissimo.
Si è detto che Dio è superiore alla legge.
Ma questo non è un atto religioso.
Tanto è vero che per i musulmani è un episodio centrale che fonda la religione stessa.
Musulmano significa sottomesso a Dio.
La prova di Abramo viene avvertita come modello di vita.
Tale fede è legata a una festa, quella della legatura. Abramo lega Isacco come vittima da offrire a Dio.

Per i cristiani le cose stanno diversamente.
A Dio basta vedere la fede di Abramo, che mette Dio al primo posto.
Tanto è vero che blocca il gesto di Abramo, e fa trovare un caprone da sacrificare al posto di Isacco.

Ragione profonda dell’intervento di Dio è che solo lui può e vuole sacrificare il figlio, figlio che si rende disponibile al disegno del padre.
Il figlio si sottomette al padre per amore.
Perché è il padre che offre il figlio per la salvezza di tutti.
Questa dinamica interna alle relazioni delle persone divine esclude che Dio sia uno dei tanti dei che si nutrivano delle vittime umane.
San Paolo ha ben compreso che è il padre a fare dono del figlio.
San Giovanni dice che Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico figlio prediletto. Il suo beneamato.

Il padre ha attestato tale relazione col figlio in due momenti:
al battesimo al fiume giordano e alla Trasfigurazione sul monte Tabor.
La Trasfigurazione mostra la gloria segreta del Cristo.
Ma Cristo sa che alla gloria si arriva attraverso la morte.
Perché la morte ha un ruolo così importante? Perché è l’unico modo per attestare un amore più grande di quello per sé stessi.
L’esperienza di San Francesco ha trovato la giusta preghiera: come tu sei morto per amore mio che io muoia per amore dell’amore tuo.
Cristo ha messo nel mondo un principio di vita e di etica:
Ha messo l’Amore come il fondamento ultimo e primo di tutto l’esistente: di Dio e dell’umanità.
In un momento storico ha reso visibile il cuore di Dio. Un Dio così anche l’uomo più tecnico può accoglierlo. Il desiderio di conoscere e l’energia dispiegata vengono da Dio, che vuole che l’uomo sia grande. Lui regge i suoi fallimenti, e le sue ricerche di un amore vero.
Per questo, l’uomo che fallisce la sua vita e uccide quella degli altri può sperare : di non essere condannato né dannato per sempre. Il Padre ha donato il figlio proprio per questo.

Inoltre va detto che prima o poi ci si trova nella situazione di Abramo: concedere a Dio la cosa che più amiamo è un momento drammatico e sono inutili i discorsi degli amici di Giobbe, privato di tutte le cose più care. Ma è solo questa esperienza estrema che dice il nostro amore per Dio. È il martirio.
E sono tante le forme di martirio.
Così diamo la certezza che nulla è inutile, che nulla va perduto.
Tutto rientra in quel cuore umano e divino.

Maria, che ha avuto una fede più grande di quella di Abramo, ci aiuti a non perdere la fede nei momenti più difficili.

Scarica il testo in formato pdf

messaggio conclusivo della celebrazione, da don Giorgio

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 28 febbraio 2021 in Omelie

 

S. Messa 28 febbraio 2021

S. Messa 28 febbraio 2021

II Domenica di quaresima – anno B
S. Messa – ore 11.00


 scarica qui il foglietto per la Messa

Ricordiamo di indossare le mascherine.

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 26 febbraio 2021 in Celebrazioni, Foglietti Celebrazioni

 

Omelia di don Giorgio – I domenica di Quaresima B

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».              Mc 1,15

Noè libera gli animali dall’arca – Mosaico, sec. XIII –
Atrio ovest, Basilica di San Marco – Venezia

Che la società sia corrotta è un dato legato all’uomo, al suo stesso apparire.
A poco a poco la corruzione investirà la città, gruppi di persone sempre più numerosi.
I vicini diventano i tuoi nemici, se non altro per rivalità.

Questo disgrega la vita sociale, Dio stesso si pente di avere creato l’uomo. Col diluvio universale vuole ricominciare daccapo salvando poche persone, otto in tutto: Noè e i suoi tre figli con le rispettive mogli.

Anche a Ninive la popolazione era in piena dissolutezza, Dio vi mandò il profeta e il popolo si convertì.

L’arcobaleno e il ramoscello di olivo, dicono che Dio non volesse più distruggere vite umane.

Quando arriva Cristo le cose diventano più chiare.
L’umanità è costituita di peccatori.
Cristo si unisce a loro e si dispone a ricevere il battesimo di Giovanni.
È una forma di iniziazione che lo porta nel deserto per il combattimento con Satana.
Dal Vangelo di Marco si capisce chi è Gesù: è il nuovo Adamo che ha vinto la prova.
E anche il Mosè che conduce il popolo alla libertà.
E anche il Messia promesso.
Adamo vive con le bestie feroci, anche il Messia gioca con le bestie feroci, diventate mansuete.

Tutto ciò sta a dire che si può andare oltre il peccato ritrovando la situazione originale.
Si può diventare creature nuove.

Come è possibile per noi vivere tutto questo?
Seguendo le orme di Cristo, ascoltando la parola di Dio. Ritirarsi nel deserto per la preghiera, trovare spazio per il colloquio con Dio. Avere una vita morigerata, limitandosi alle cose necessarie.

Questo è quanto ci offre la Quaresima: vivere questo impegno da soli, ma anche insieme alla comunità.
Il primo passo è riconoscere che siamo tutti peccatori.
Confessato questo, si può procedere speditamente verso la Pasqua di Resurrezione.

Saremo sempre un piccolo gruppo dentro il mondo. Ma questa è la tattica di Dio.
Abbracciamo questo cammino, che poi è Cristo stesso.

Scarica il testo in formato pdf

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 21 febbraio 2021 in Omelie

 

S. Messa 21 febbraio 2021

S. Messa 21 febbraio 2021

I Domenica di quaresima – anno B
S. Messa – ore 11.00


 scarica qui il foglietto per la Messa

Ricordiamo di indossare le mascherine.

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 21 febbraio 2021 in Celebrazioni, Foglietti Celebrazioni

 

Messaggio di don Giorgio per il mercoledì delle ceneri

Il rito che viviamo ci fa capire che è possibile ricominciare la nostra vita.
Questo è possibile attraverso una vera conversione del cuore e della mente, si tratta di svestire l’uomo malato per rivestire l’uomo nuovo ed evitare di costruire sulla sabbia.
Occorre costruire sulla pietra che è Cristo, così ci incamminiamo verso la resurrezione e la rendiamo possibile.
Per realizzare questo percorso ci è chiesto di dare tempo alla preghiera e alla lettura della Parola di Dio. Vivere in maniera modesta nel cibo e nel vestire.
Resta sempre l’impegno ad amare i fratelli

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 17 febbraio 2021 in Celebrazioni

 

Liturgia della Parola 17 febbraio 2021

Liturgia della Parola 17 febbraio 2021

Mercoledì delle Ceneri ore 18.30


 scarica qui il foglietto per la Liturgia

Ricordiamo di indossare le mascherine.

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 16 febbraio 2021 in Celebrazioni, Foglietti Celebrazioni

 

S. Messa 14 febbraio 2021

S. Messa 14 febbraio 2021

VI Domenica – anno B
S. Messa – ore 11.00


 scarica qui il foglietto per la Messa

Ricordiamo di indossare le mascherine.

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 13 febbraio 2021 in Celebrazioni, Foglietti Celebrazioni

 

Omelia di don Giorgio – V domenica B

«Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.»
Mc 1,35

La vita dell’uomo vale meno di niente. Certamente per la maggioranza è così. Milioni di persone, di popoli sono insignificanti.
Ci sono, certo, persone significative, emergenti per più motivi e in ambiti diversi.
Ma anche loro passano e diventano come ville abbandonate. Un rudere, poi più nulla. Le grandi scoperte non salvano la vita di chi le ha scoperte. Sopravvive il nome, ma loro spariscono.
Alla fine, ogni uomo è un Giobbe che si duole del peso della vita, che è affanno e fatica vana; ogni uomo è prigioniero, per quanto dorata sia la prigione.

Ognuno può essere uno della folla che si accalca attorno alla casa di Pietro dove sta Gesù, il profeta guaritore.
Per ognuno sì dà la sera della vita.
A Cristo non interessa guarire tutti, ma dire che è vicino a tutti. Per farsi compagno di strada che sa dove porta il cammino della vita. Porta nel Regno dei cieli nello spazio di Dio. Qui entrati si vivrà per sempre, si capirà che la vita ci è stata data per entrare nella vita che non finisce.

Come lo sa, e perché?
Lui è il figlio di Dio, non un figlio qualunque, ma il figlio diletto. Il beneamato.
Per questo sa che Dio padre ha invitato tutti a entrare nella sua casa. Imparando da lui come vivere.

Duccio di Buoninsegna,
Gesù in preghiera nel Getsemani
(Particolare della “Maestà”) 1308-11,
Museo dell’Opera del Duomo di Siena

Prima di tutto prega.

Egli continua il rapporto con il padre: il rapporto è continuo, eppure sente il bisogno di isolarsi per raccogliersi in preghiera. Rimane un segreto mistero Il suo pregare, nessuno sa cosa ha detto.
Come figlio, prova compassione per quelli che ha creato, li vede malati e senza la verità.
Allora si è fatto vicino a ogni uomo. Lui per primo si è fatto tutto a tutti. Non pontifica, ma si adatta alla condizione di ogni uomo. Per questo possiamo ancora oggi andare verso di lui per chiedere che ci venga in aiuto.

Possiamo capire la necessità della preghiera. Se lui, che era figlio di Dio, trovava il tempo per pregare, è davvero strano che noi non lo facciamo. Impariamo anche il farsi tutto a tutti. Ogni situazione è buona per vivere questa capacità. È questione di misericordia. Potere dire alla sera della vita: ho incontrato il Signore. Mi sono fidato di lui. Nello stesso tempo mi sono fatto tutto per tutti. Il passaggio storico che siamo chiamati a compiere è proprio questo. Attestar che la vita ha senso e scopo nell’amore di Dio, manifestato e donato da Cristo.

Che Maria ci aiuti a vivere fino in fondo.

Scarica il testo in formato pdf

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 7 febbraio 2021 in Omelie

 

S. Messa 7 febbraio 2021

S. Messa 7 febbraio 2021

V Domenica – anno B
S. Messa – ore 11.00


 scarica qui il foglietto per la Messa

Ricordiamo di indossare le mascherine.

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 6 febbraio 2021 in Celebrazioni, Foglietti Celebrazioni