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Archivio mensile:Maggio 2019

Pranzo comunitario domenica 9 giugno

domenica 9 giugno alle ore 13.00,
dopo la Santa Messa delle 11, presso i locali della parrocchia
siete tutti invitati a partecipare ad un pranzo comunitario (su prenotazione, offerta minima 15 €), il cui ricavato sarà consegnato a don Giorgio per le spese parrocchiali

Enrico Dozza (3487083449) e Massimo Manetti (3930535001)
raccoglieranno le prenotazioni entro il giorno 6 giugno 2019

menù del giorno

  • antipasto: tartine assortite
  • primo: lasagne al pesto genovese
  • secondo: carne al tegame
  • contorni: patate arrosto – verdure
  • dolce: al cucchiaio

pane-acqua-vino-caffè

 
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Pubblicato da su 31 Maggio 2019 in Altre attività

 

CREDEVI ETERNA

Credevi eterna la bava della lumaca sul caldo muretto di casa,

credevi perenne l’onda avanzata mangiata e stremata sulla spiaggia immobile
e mosso il mare, identico nel suo frastagliato fraseggio
assorto il cuore lo rimira nella tempesta e nella sua
distesa piana d’olio in superficie fermo nel sasso segui
la processione delle onde,ascolti lo sciabordio del cuore su sé e tra sé… 20180823_072658
un trascorrere che custodisce l’identico;

nell’attraversare le stagioni resta lo stesso

 ascolta dal fondo il mare
nel rumoreggiare profondo dell’oceano

la eco del primo assoluto spigionarsi di vita,
ebbra esplode e terrifica, grandioso spettacolo di lapilli e colate incandescenti,
s’impaura il cuore, se ne ritrae e lo cerca sulla bocca
alta del vulcano – il sandalo perso nel richiamo dell’eterno.

(don Giorgio)

 
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Pubblicato da su 29 Maggio 2019 in Poesie

 

Lettera ai ragazzi della prima comunione

comunioni 2019

 

Sparirà forse, dal vostro tempo

adulto, il vissuto di oggi;

ma una volta sorto il sole,

saprete per sempre

la sua luce e il suo calore:

sarà sempre alto sopra di voi

e anche sempre dentro di voi.

Il Signore Gesù ha voluto

essere il sole amico degli uomini.

Il sole è unico, ma manda

i suoi raggi diretti su ognuno

di noi che si muove nel suo

ampio spazio di cielo;

il Signore Gesù è unico,

ma è per tutti e per ciascuno

di noi: si avvicina ogni volta

a te e per te; lui cammina

con te; fa la strada con te

e ti ricorda e ti orienta

verso la Vita vera,

verso la sua Gioia che

non conosce tramonto.

Ed è qui che attende

ognuno di noi.

(don Giorgio)

 

 
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Pubblicato da su 27 Maggio 2019 in Poesie

 
Immagine

Svoli d’ali nel profumo

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Pubblicato da su 21 Maggio 2019 in Poesie

 

La rivoluzione della tenerezza in amoris laetitia -incontro con Matteo Moretti

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“Il grande fiume della misericordia scorre senza sosta” (MV 25)

LA RIVOLUZIONE DELLA TENEREZZA IN AMORIS LAETITIA

VENERDÌ 24 MAGGIO 2019
ORE 21,15 A GIOGOLI
Don Matteo Moretti

Matteo Moretti

Giurista e teologo, insegna Diritto del commercio internazionale ed Etica económica in diversi Atenei del nord Italia.
É prete dell’Arcidiocesi di Portoviejo (Ecuador), impegnato soprattutto in attivita’ di formazione cristiana degli adulti, attraverso la Bibbia e il Magistero.
 

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Quale romitaggio cercare

Quale romitaggio cercare
a quale altezza di fuga
a quale rientranza di roccia
a quale cima ascendere
nello stretto passaggio
tra venti freddi e neve
ghiacciata
splendente
la cima
innevata dell’Ararat!
stagliata nel mutare
delle stagioni; a quale
capanna affidare il rifugio
la notte dalle pantere
e dai lupi – a quale…
se tutto si gioca nel cuore,
la tua camera interiore;
lì entra, sta e appoggia
la testa sul petto del Silenzio,
di lì la Parola sua essenziale,
di lì i suoi occhi a brillare
sui tuoi…
lì suona l’Io sono
e consuona commosso
l’io sono piccolo grido
grato, poi Padre, io in te
tu in me, noi in lui,
lui in noi: vorticare
delle presenze nostre
nude e piene… dilatato
il cuore va per ogni cielo
e per ogni lontananza
di luogo, di tempo…
tutto presenza
pura presenza.

(don Giorgio)

 
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Pubblicato da su 17 Maggio 2019 in Poesie

 

Hildegard von Bingen. Viaggio nelle immagini.

È finalmente arrivato a Giogoli il libro su Santa Ildegarda di Bingen, scritto da Sara Salvadori per le edizioni Skira. Per chi fosse interessato chiedere a Elena o a don Giorgio

Le cose che non vedo non le conosco.”
Così Hildegard von Bingen (1098-1179) descrive le visioni mediante le quali attinge alla conoscenza delle realtà cosmiche, umane e divine.
Quando l’urgenza di trasmettere questo messaggio si fa ineludibile, Hildegard dà inizio alla scrittura di Scivias – “conosci le vie” –, nel tentativo di trasformare in linguaggio umano quello che vede e ode.
A distanza di quasi novecento anni, Viaggio nelle immagini è il primo libro che, a partire dall’elemento iconografico, illustra il complesso testo profetico della santa e dottore della Chiesa.
Di grande rilevanza il capitolo che presenta le 35 miniature riprodotte a grandezza originale, accompagnate da un sintetico racconto della visione e da una legenda che ne chiarisce il significato simbolico. A queste tavole, che offrono una Grammatica del simbolo, seguono le pagine riccamente illustrate della Retorica, dove la lettura per temi che attraversa tutta l’opera di Hildegard è resa evidente.
Grazie a un prezioso lavoro analitico, frutto di sette anni di ricerca, la profondità dello scritto originale della mistica tedesca trova in questo volume uno strumento unico nel suo genere per raggiungere il lettore. 
In questo modo la bellezza ritrovata delle immagini scopre una nuova potenza, che, giungendo fino al nostro tempo, risulta più che mai attuale per guidarci nelle complesse vie della conoscenza e della sapienza.

Dall’introduzione di don Giorgio:
“La radiazione luminosa delle Stelle supernove ci raggiunge, anche se esplose da tempo. Anche la Iuce che emana da Hildegard von Bingen viene da un destino storico concluso, ma è sempre più luminosa.
Ci raggiunge con una presenza che diviene sempre più viva fino a brillare nel nostro oggi, come in un appuntamento epocale per una singolare coincidenza tra il suo tempo e la nostra stagione di vita, posta alla giusta distanza per recepire in modo distinto, come in una eco, il suo messaggio.
La profetessa del Reno viene a noi, abitanti del XXI secolo, come donna autentica che ha sviluppato le molteplici dimensioni della femminilità: materica e gioiosa, sapiente e visionaria, radicata nell’umano ma aperta al divino, pronta alla danza e alle relazioni di amicizia e di governo. È figura sfaccettata, intensa e integra. Con le sue estasi e le sue passioni umane e divine. Si presenta tale per avere accolto fin dall‘infanzia la missione profetica che Dio le affidava per il suo tempo slorico conflittuale e che giunge fino al nostro complicato e contraddittorio.”

 
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Pubblicato da su 10 Maggio 2019 in Altre attività

 

Una lettera sponsale

Viaggio di vita nell’amore.

L’amore, l’attrazione che nasce tra due persone segnando la vita, rimane un mistero.
Occorre mantenerlo, non come smarrimento ma come occasione di sempre più procedere,
camminando giorno per giorno.

“Tre cose sono troppo ardue per me, quattro non le capisco:
il cammino dell’aquila nel cielo,
il cammino del serpente sulla roccia,
il cammino della nave in mezzo al mare
e il cammino dell’uomo verso una ragazza”
(Pro 30,18-19)

Sapendo che l’altro resta sempre un mistero, lo custodisci; una parte dell’amato
ci sfuggirà sempre; questo può inquietare.
Ma può anche essere occasione di un cammino sempre nuovo.

R. Pelloni – Nozze a Giogoli – 1997

 

La fine può essere più bella dell’inizio; può divenire più luminosa come in un tramonto.
La fine può essere il delta di un fiume che sfocia nell’oceano.
Il ruscello è una fase di passaggio; anche le varie cascate; poi arriva l’acqua del fiume,
che in certi momenti pare immobile, ferma. Invece è potente. Lo possono navigare
grandi imbarcazioni.

Sapersi ogni volta contemplare, accettare. Ripartire.
Dopo il temporale il cielo è limpido e il paesaggio più luminoso,
splendente nei suoi colori. Essere sempre sorpresi. Fermarsi a contemplarsi.
Quando le parole non servono; è così pieno il nostro stare insieme.
Non è un silenzio imbronciato, ma assorto, stupito.

Il cuore dell’uomo è profondo, senza fondo…
Solo Dio lo conosce, ma allora è inesauribile…
Non c’è un momento in cui puoi dire: ormai so…

Certo il giardino è bello; ma richiede cura, premura. Zappettare, togliere le erbacce,
potare, annaffiare.

“Bevi l’acqua della tua cisterna, gli zampilli del tuo pozzo.
Non scorrano fuori le tue fontane né sulle piazze i tuoi ruscelli.
Siano per te soltanto, non per gli estranei insieme a te.
Sia benedetta la tua sorgente! Possa tu trovar la gioia nella donna della tua giovinezza,
amabile cerbiatta e gazzella deliziosa. I suoi seni ti inebrino in ogni tempo,
dal suo amore tu sia sempre attratto.
Perché saresti attratto, figlio mio, da un’altra, stringeresti al seno un’altra donna?”
(Pro 5,15-20)

Anche la vita di coppia può essere un giardino, da curare. Perché sia bello e profumi.

Così si procede, sapendo che:
il cammino si fa camminando.
Si affronta il giorno, ogni giorno come se fosse insieme il primo e l’ultimo.
Senza smarrirsi e accogliendosi ogni volta anche nella propria debolezza,
di qualsiasi genere.
Questo genera la tenerezza, che è forte non languida.

L’amore è mistero; è traccia di un Mistero più grande, quello di Dio.
L’amore umano ‘pesca’ dentro l’oceano di Dio.
Si sta radicati nella radice eterna, che assicura pienezza e infinito.

È il mistero della sorgente: un piccolo rivolo… eppure inesauribile, fino a dar vita
al grande fiume.
Quando il fiume sparisce… è solo vicenda carsica; ma scorre, silenzioso.

Allora si accettano i silenzi, le notti;
si sta in completa ammirazione, custodendo quello che la memoria ricorda e la speranza
apre verso il futuro.

L’intimità dei due è profonda.
Poi arriva l’intimità con un figlio.

Una grande intimità. Può ‘nascondere’ quelle dei genitori…
Ma non si deve mollare: l’intimità del/col figlio si nutre dell’intimità dei genitori.
Cambieranno modalità e tempi; ma l’affondo è sempre lo stesso.

Il figlio, ogni figlio, rilancia ed esige un amore ancora più forte.

Non dare per scontato che la modalità dello stare insieme sia sempre uguale.
Non si può rimanere prigionieri del bel tempo trascorso. Si ringrazia Dio dell’allora;
ma adesso conta l’ora,
il nostro tempo presente.
L’albero cresce in se stesso, ma si dilata in anelli successivi; recupera ogni volta.
Il passato e si erge in alto per più frutti.
Quando arriva l’inverno, fa effetto vedere gli alberi spogli…
Ma è la segreta incubazione dove maturano le foglie, i fiori, i frutti.

Si cammina nel tempo per accedere all’eterno.

Cristo ci lascia capire che l’amore è più forte della morte.
Sapere che si cammina verso un futuro certo, cambia la vita.
Si procede camminando verso la vetta. Non importano le nubi, i temporali, le nevicate.
La cima è lì; si cammina, si prende fiato e si riparte.
Poi arriverà il riposo: la pienezza della vita.
L’aurora dice il meriggio.
Chi ci separerà dall’amore? Nulla e nessuno.
Si tratta di credere all’amore.

(testo di don Giorgio)

Scarica il testo in formato pdf (530 KB)

 
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Pubblicato da su 3 Maggio 2019 in Fidanzati, Sposi

 

Ogni volta che guardo

ogni volta che guardo

Ogni volta
che guardo


Ogni volta che guardo
dal riquadro della mia
finestra con la centina
– che dà un senso
d’infinito
l’assorto panorama
di nebbie che sfarinando
lasciano che i raggi estremi
del sole esaltino il verde
degli olivi e dei platani,
dei cipressi e del pino
marittimo con la sua
chiara aperta chioma

e guardo l’estroso volo
delle rondini a tracciare
ogni volta traiettorie
estreme in picchiata
e di nuovo a risalire
tra le più ampie ali
dei piccioni che pigri
tornano sulle tegole dei tetti,

e ascolto l’espanto suono
delle voci, il gratuito
concerto della natura
nelle sue variate
modulazioni, nel profumo
che sale dalle rose, confuso
con l’aroma del pane
appena cotto a legna

 di tutto questo ringrazio. Dio.

(don Giorgio)

 
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Pubblicato da su 3 Maggio 2019 in Poesie